sabato 6 dicembre 2014

Ad ogni emozione un mercato

28 novembre 2014, 15° LEZIONE DI MARKETING
 a cura del professore Corrado Corradini
Facciamo un passo indietro per comprendere meglio questo post.
Se Ciò che si vende non è il prodotto, ma l'emozione?  
Cos’è l’emozione?
L’emozione non è altro che un complesso insieme d’interazioni biunivoche tra simboli di tipo soggettivo e oggettivo.


La pubblicità si basa su i tre driver emozionali energia, empatia ed esistenza; non sono alto che l’inconscio anche chiamato “sistema sottostante originate”, esso non giudica , o ti spinge o ti frena.

ENERGIA:
positiva/negativa
pulsione, istinto

EMPATIA
positiva/negativa
flusso di scorrimento emotivo fondamentale, movimento

ESISTENZA
materiale/trascendente
La consapevolezza di esistere porta alla consapevolezza di avere una coscienza e quindi alla possibilità di scegliere.

Questi driver originano i principali poli emozionali superficiali bipolari.

Poli emozionali superficiali


La cultura forma il carattere delle persone quindi il comportamento d’acquisto si adatta a determinate caratteristiche.

Il pubblicitario a sua volta ha il compito di cercare di adeguare la comunicazione in base  alla cultura di ogni singolo paese.

Premettiamo che ogni sentimento/driver genera un mercato ben preciso, tutti che hanno come obbiettivo portare alla felicità.

 I driver principali del mercato sono la felicità e la sofferenza.


Se non riesco a raggiungere il potere d’acquisto verso un prodotto da me desiderato, istintivamente proverò un senso di sofferenza.
La sofferenza è un mercato estremamente potente, la società ci ha abituato a spendere per essere felici, quindi  noi  sperperano soldi per alleviare la sofferenza ed avvicinaci alla felicità.
È come una scala dove in basso si pone la sofferenza ed in alto la felicità, ogni scalino/driver ci permette di diminuire la lontananza tra noi e la gioia.
Per potere salire il gradino però bisogna scende ad un “compromesso” quello di spendere soldi.
La felicità non può essere considerata un mercato, perché: la felicità non ha prezzo
quando si sta bene non si ha bisogno di nulla.

Sia la sofferenza che la gioia hanno ognuno un sotto driver
GIOIA – ludicità se eccessivo porta al puerile 
SOFFERENZA – carisma se eccessivo porta alla paura

Nessun commento:

Posta un commento