lunedì 24 novembre 2014

Emozioni tratte dal linguaggio verbale e non verbale

21 novembre 2014, 14° LEZIONE DI MARKETING
 a cura del professore Corrado Corradini
Le emozioni provenienti da un linguaggio verbale, (lettere e parole) o da un linguaggio non verbale (suoni, colori, gesti, segni e simboli) condizionano le nostre scelte inconsapevolmente.

Facciamo un esempio con le lettere, prendiamo le vocali:
A   E   I   O   U
Ad ogni vocale corrisponda una  specifica sensazione tendenziale percepita dalle persone, questo  è dovuto a una causa-effetto del numero di hertz.
Studi dimostrano che la vocale più profumata è la E, mente la vocale meno profumate è la U.
Ogni elemento del linguaggio verbale e non, si può analizzare singolarmente, scoprendo che esso  genera nelle persone particolari sensazioni rispetto ad altre.

I driver su cui si basa la pubblicità



ENERGIA
Potenzialità che mette in movimento.
Ogni segno logico/parola connota una vibrazione specifica che noi associamo a cose differenti.
Parole, azioni e immagini sono vettori energetici, degli input esterni che influenzano  la nostra coscienza.

EMPATIA
È il movimento.
La spinta energetica decentra la nostra coscienza, grazie a questo movimento la mente riesce a fare una valutazione positiva o negativa.
La mente per prima cosa legge le immagini  tramite l’empatia, capisce se sono attratto o meno a un oggetto, se mi pace o no.

ESISTENZA
Driver generato dai primi 2.

Senza un elemento gli altri 2 driver sono fermi.

Driver usati in base alla cultura di ogni paese.
Che significa?
La pubblicità ha lo scopo di invogliare la gente a comprare, trasmettere emozioni che generano nelle persone un sentimento di desiderio.

Pubblicità e consumatore come fanno a comunicare?
È necessario che il consumatore abbia valori per decodificare quelli del prodotto pubblicitario.


Se non c’è lo stesso linguaggio la codifica risulta non esatta , il messaggio verrà compreso male o non compreso del tutto.

Un messaggio pubblicitario indiano per noi risulterà strano o  privo di emozioni, questo perché la cultura italiana è ben differente da quella indiana. Ogni pubblicità deve essere studiata in base al paese in cui verrà trasmessa.

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